Riconosciamo la nostra ansia?
L'ansia è una delle emozioni di base dell’individuo, gli permette di attivarsi e di affrontare tutte le situazioni percepite come pericolose.
Se chiedessimo alla gente comune cos’è l’ansia ci sentiremmo rispondere con termini come tensione, paura, pericolo. Pertanto la definizione popolare di ansia ha un’accezione negativa e coincide con la definizione del Manuale Diagnostico dei Disturbi Psichiatrici (testo internazionalmente riconosciuto da medici e psicologi) che definisce l’ansia come “l’anticipazione apprensiva di un pericolo o di un evento negativo futuro”.
L’ansia, in sé, non è né buona né cattiva; consiste in una serie di modificazioni fisiologiche e psicologiche che, a seconda dell’intensità, della durata e delle situazioni, in cui si innescano può essere considerata normale o patologica. Infatti, può accadere che non siamo capaci di superare del tutto una situazione di pericolo, oppure allo stato d’allarme che stiamo vivendo non corrisponde un pericolo reale da fronteggiare; in tal caso l’ansia si trasforma da risposta del tutto naturale e adattiva dell’individuo a sproporzionata o irrealistica preoccupazione, ed assume una connotazione di un disturbo psichico, provocando disadattamento e perdita di contatto con l’ambiente stesso; tale condizione si accompagna alle seguenti reazioni fisiologiche, quali tachicardia, sensazione di soffocamento, iperventilazione, dolore al petto, tremori, aumento sudorazione, sensazione di svenimento, cefalea, nausea, diarrea, vampate di calore, brividi di freddo. Quando ciò accade la persona tende a sviluppare varie tipologie di comportamento, in genere di tipo patologico, al fine di tenere sotto controllo le forti angosce che la attanagliano continuamente, come evitare alcune situazioni, e comportamenti di controllo ad esempio, uscire solo con una persona di fiducia.
Studi recenti hanno dimostrato l’esistenza di una trasmissione familiare dell’ansia patologica, ovvero si tratta di una vulnerabilità genetica che porta, dunque, alla loro insorgenza. Inoltre, le donne, rispetto agli uomini, sono maggiormente predisposte allo sviluppo di tali disturbi perché sentono di più le emozioni negative, come dimostrato dalle ricerche di ultima generazione.
Spesso alcuni dei comportamenti vengono attribuiti al nostro modo di essere, al nostro carattere. Ma sappiamo distinguere un nostro comportamento abituale da un comportamento determinato dall’ansia patologica?
Ecco 4 segnali che indicano che si tratta di ansia patologica:
a) Valutiamo le situazioni in modo sbagliato vedendo pericoli anche quando non corrispondono alla realtà delle cose.
b) Ci sentiamo a disagio in luoghi pubblici come al supermercato o al cinema.
c) Sperimentiamo un’intensa paura o panico, anche in assenza di reali stimoli minacciosi.
d) Quando la paura si innesca molto più rapidamente rispetto agli individui che non hanno mai sofferto d’ansia.
In caso di ansia patologica, si innesca un disturbo d’ansia e la vita della persona che ne è affetta subisce progressivamente delle limitazioni tali da comprometterne in modo significativo la qualità della vita.